Please Enable JavaScript in your Browser to Visit this Site.

top of page

Il momento paranoico (l’ondata totalitaria) e la dialettica del padrone e del servo

Aggiornamento: 16 nov

31 Août 2020

Di Ariane BILHERAN



Padroni e servi nell’Antichità
Padroni e servi nell’Antichità

“Nel mondo ‘falsamente rovesciato’, il vero è un momento del falso.”
Guy Debord, La società dello Spettacolo, 1967.



Introduction


Dall’inizio di questa “pandemia” non avevo scritto che un breve articolo sul “totalitarismo nella sanità”: io stessa avevo bisogno di vedere con maggiore chiarezza e distacco prima di pronunciarmi. Ciò non di meno, possiamo riconoscere a livello mondiale, con diverse sfumature nei diversi Stati, l’impronta di un contagio delirante paranoico che ogni giorno di più mostra il suo volto odioso.

Ho abbreviato questo articolo perché c’è troppo da dire, e perché vorrei pubblicarlo al più presto.


Ricordiamoci che il delirio paranoico si fonda sulla persecuzione, l’interpretazione e la tirannia dell’ideale. Alla base di ciò che viene divulgato c’è la persecuzione: l’altro è mio nemico in potenza, perché è un malato in potenza che mi contagerà. Questo nemico può essere invisibile e può trovarsi anche all’interno della famiglia. Questa persecuzione genera diffidenza, paura e senso di colpa (coloro che denunciano la validità delle misure dogmatiche ed arbitrarie, totalmente arbitrarie e talvolta al limite dell’assurdo, vengono designati come colpevoli).


Anche l’interpretazione è al cuore del processo: sulla base dell’interpretazione delle vostre parole e delle vostre azioni verrete considerati nemici del sistema e censurati (la censura funziona al massimo sulle piattaforme social). Secondo l’interpretazione dei sintomi (che, per altro, sono molto generici), verrete classificati come appestati che non si devono frequentare. L’ideale è quello di “salvare l’umanità dalla malattia” a qualunque prezzo:


L’idéal est celui de «sauver l’humanité de la maladie», quel qu’en soit le prix à payer:

·               Crollo dell’economia (perdita di risorse, disperazione, insicurezza…)

·               Carestia (milioni di persone colpite in America del Sud)

·               Scissioni in seno alla società che generano un grande peggioramento del clima sociale, dell’aggressività e dell’insicurezza

·               Abbandono dei più deboli, fino all’eutanasia (vedi gli anziani)

·               Ecc.


E con qualsiasi mezzo:

·               Menzogne

·               Tecniche di propaganda spicciola e influencers di massa

·               Censura del popolo e di numerosi medici ed esperti scienziati

·               Violenza da parte delle forze dell’ordine

·               “Incarcerazione” generalizzata e “arresti domiciliari” (l’individuo viene trattato come un criminale in potenza)

·               Caduta libera dei diritti umani fondamentali

·               Sradicamento della coscienza, del consenso

·               Maltrattamenti sulle famiglie, in modo particolare sui bambini

·               Ecc.


Purtroppo, non è la prima volta che dobbiamo affrontare una tirannia pseudo-scientifica che ci impone un’ideologia volta a modellare i nostri comportamenti, i nostri pensieri, le nostre parole e le nostre azioni incoraggiandoci a farci delatori nei confronti dei nostri vicini e organizzando il dossieraggio ed il tracciamento degli individui (vedi, per esempio, questo cartellone alla CPAM) (Caisse Primaire Assurance Maladie, che corrisponde al nostro INPS).


Ricordiamo che, volendo supporre che il principio di fondo sia vero (che si tratti di un virus molto pericoloso che minaccia la sopravvivenza della specie umana), cosa della quale possiamo parzialmente o totalmente dubitare, questo non potrebbe in nessun caso giustificare il principio del fine che giustifica i mezzi perché, come aveva magistralmente dimostrato Hegel, un essere umano non è un mezzo: è un fine. Perciò, le logiche quantitative (sacrifichiamo i vecchi per fare spazio ai giovani), le logiche divisive (separiamo i genitori dai bambini all’interno delle famiglie) e totalitarie (messa in quarantena, minacce, repressioni assolutamente sproporzionate…) sono logiche disumanizzanti che limitano l’essere umano e i suoi diritti trasformandolo in un numero privo di bisogni, di desideri e di coscienza, sballottato a piacimento secondo le decisioni politiche (per esempio: lockdown si/lockdown no), che abbiamo visto poter essere brutali, menzognere, prive di ogni spirito di dibattimento, di concertazione, di dialogo e di scambio né con la popolazione, né con gli esperti medici e scientifici il cui consenso alle scelte politiche è tutt’altro che unanime. “Nel dubbio, astieniti”. È davvero questa saggezza di Ippocrate che si sta applicando da mesi?

 

Le politiche mondiali condotte sotto la pressione dell’OMS si sono permesse di mettere l’umanità agli arresti, di arrestare il movimento della vita dall’oggi al domani incoraggiando i metodi manipolatori del ricatto, della colpevolizzazione e della paura, che non sono metodi politici corretti e che noi non dobbiamo accettare. Possiamo anche aggiungere, come minimo, che la mancanza di equilibrio e di misura, di temperanza e di benevolenza hanno presieduto alle diverse politiche, con colori locali variabili secondo i paesi.




I - Il momento paranoico


Ciò che io chiamo “momento paranoico” è quello dello scompenso della follia in seno al reale, è ciò a cui stiamo assistendo, con un’estensione del contagio delirante funzionale all’illusione collettiva di massa. Su questo meccanismo vi rimando al mio articolo dedicato al contagio delirante.


Gli psicopatici e paranoici che governano il mondo (che non sono i nostri governanti, ma quella manciata di miliardari che tirano le fila e che coi loro soldi potrebbero eradicare la fame nel mondo ma non lo fanno) ci perseguitano da molto tempo “per il nostro bene”, perché ci vedono, noi, il popolo, come una minaccia per loro.

Bene, dunque i governanti complottano contro i loro popoli?

Certo! Questa è una cosa vecchia come il tempo!

Platone nella Repubblica ci invitava a diffidare di coloro che cercano il potere, avvertendoci che soprattutto non si doveva concederglielo… ma attribuirlo ai filosofi i quali, in virtù della loro saggezza, non lo vorrebbero!

Ora, quest’anno, siamo passati ad un altro stadio, quello della molestia diretta contro le popolazioni, che assume diversi aspetti caricaturali senza sfumature.

La paranoia non prevede sfumature nel suo approccio al reale, ricordiamolo; si tratta di una cosa abbastanza binaria: nero/bianco, e invertita: il nero diventa bianco ed il bianco diventa nero.



Livre d'Ariane Bilheran Harcèlement
Harcèlement

1° I metodi molesti


Tra i metodi molesti ne elencherò alcuni:


1° - Lo shock traumatico

Questo shock si è ottenuto annunciando senza mezzi termini che un flagello terribile si stava abbattendo sul pianeta, nell’impossibilità di analizzare anche soltanto un po’ a mente fredda quello che stava succedendo la proibizione di qualsivoglia dialogo e la trasmissione di messaggi terrorizzanti, di messaggi di ‘contabilità mortifera’ martellati in ogni istante dai media politicizzati, senza nessun filtro né dibattito contraddittorio, né sfumature o limitazioni.

Questo shock è stato amplificato dall’imposizione dell’isolamento, dalla perdita improvvisa dei punti di riferimento senza possibilità di sfogo, dall’improvvisa privazione della libertà, per molti dalla perdita del lavoro e, in molte parti del mondo, dalla carestia.

Tutta una propaganda di massa s’è messa all’opera attraverso gli “influencers” (attori della crisi che dichiaravano di aver avuto il COVID). Stranamente, questa malattia inizialmente si è diffusa in maniera curiosa tra i ricchi, le star e le ‘miss’, “esperti” mediatici, alcuni dei quali si sono in seguito rivelati corrotti e finanziati… La società incaricata dall’OMS per questo proposito ha sede a Londra e si chiama Hill+Knowlton Strategies. Questa società si messa in luce anche nella propaganda di guerra per sostenere l’intervento militare americano in Vietnam, ma senza andare così lontano, una visita al suo sito internet può essere molto istruttiva.

 

Sembrerebbe, dunque, che tutta la politica mondiale della “pandemia” sia stata orchestrata attraverso una diffusione martellante di slogan con lo scopo di manipolare le masse, mentre allo stesso tempo si mettevano a tacere le voci divergenti.

Questo è ciò di cui parla il Dr. Pascal Sacré in un articolo che esamina i fatti, ricordando che queste organizzazioni mondiali, come l’OMS, sono già state colte con le mani nel sacco in diversi scandali, ed auspicando: “la creazione di comitati composti da scienziati rinomati, competenti ed onesti, realmente indipendenti, al fine di consigliare i governi, senza che le loro decisioni siano influenzate dall’industria o dalle diverse lobby. Si, sarebbe possibile. Non sarebbe inconcepibile, né naif. È il popolo che deve esigerlo.”

Il popolo deve effettivamente difendere i suoi interessi!

Questo medico conclude: “Noi dovremmo fare la guerra, non contro un virus, ma contro la disonestà, la corruzione, la menzogna e l’immoralità che spingono coloro che dovrebbero proteggerci a rovinare la nostra salute in nome del loro profitto”.

Questo martellamento continuo, giorno e notte, di cifre e di temi di morte somiglia ai metodi settari.

Ricordo che “setta” significa “tagliare”, ed è proprio quello che è accaduto: siamo stati “tagliati via” dai nostri cari, la maggior parte dal proprio lavoro, dalla possibilità di viaggiare, dalla possibilità di riunirci, dalla possibilità di esprimerci, dalla nostra vita sociale e professionale e dalla nostra vita di prima.


Perché, potete verificarlo voi stessi, quest’anno è entrato nella Storia: c’è stato un prima, che non ritroveremo più. E questo implica l’elaborazione di un lutto che pochi sono disposti a fare. È qui che il delirio paranoico prende il controllo che, come ho dimostrato, offre una risposta rassicurante, onnicomprensiva e dogmatica all’incapacità di elaborare il lutto per la perdita della vita di prima, di digerire il trauma subito e di ammettere che coloro dai quali dipendiamo sono in realtà i nostri carnefici.


L’ideologia delirante ha questa caratteristica rassicurante che impedisce ogni pensiero; pensare non è più necessario, lo Stato pensa per voi! Pensa a quale ora avete il diritto di uscire, se avete o no il diritto di vedere la vostra famiglia e i vostri amici e a quali condizioni, se avete il diritto di bere alcool per la strada (per esempio, la “legge secca” in Colombia) (ndt.: si tratta di un provvedimento che è stato adottato in diversi stati del Sud America, e che vieta la vendita di alcolici per un periodo definito), a cosa avete il diritto di pensare; può rintracciarvi, identificarvi e intervenire su di voi senza mandato (vediamo l’esempio di ciò che è avvenuto in Australia, a Melbourne), può obbligarvi ad assumere dei medicinali, o forzare i vostri figli ad assumerli senza il vostro consenso (sempre a Melbourne, testimonianza dei cittadini), può dettare la condotta sociale, ciò che avete o non avete il diritto di leggere e di vedere (censura sulle piattaforme social), dar prova di ingerenza sulla sovranità medica vietando ai medici di prescrivere medicinali secondo coscienza per curare le persone; lo Stato può decidere di mettervi in ginocchio sul piano economico (soprattutto i piccoli imprenditori e coloro che non hanno gli strumenti per superare un lockdown, i poveri e le classi medie rese vulnerabili), lo Stato può decidere dove andate o non andate, ecc.

 

Ormai è fatta: lo Stato ha pieni poteri su di voi, e ve l’ha fatto capire.

Credete che questa infantilizzazione autoritaria aggravata dal ricatto e dalle violenze repressive, questa divisione del corpo sociale che vede la gente passare il proprio tempo battibeccando fra di loro anziché prendersela con gli agenti del potere sia per il vostro bene? Davvero?

Hannah Arendt insiste sul fatto che: “leliminazione parallela di ogni solidarietà di gruppo [è] la condizione sine qua non del dominio totale” (1951, p.17).


Tutte queste decisioni, per esempio, sono state forse oggetto di un dibattito tra i cittadini e tra gli esperti indipendenti? No. Evidentemente questo non si adattava ai piani previsti per l’umanità. Non abbiamo bisogno del vostro consiglio, né di quello degli esperti indipendenti, e ve lo facciamo sapere. In compenso, vi reindirizzeremo in maniera manipolatoria verso tematiche divisive come mascherina si/mascherina no, mentre, nello stesso tempo, qualsiasi confronto sui temi più controversi sarà vietato (per es.: la relazione tra 5G/pandemia?). È un albero che nasconde la foresta delle intenzioni nefaste di questi passionati del potere sull’umanità.


2° - La confusione mentale ed emozionale legata al linguaggio paradossale

Uno dei sintomi delle vittime di moleste è la confusione mentale.

Io stessa mi sono trovata per diverse settimane in questo stato di confusione mentale legata al panico, alla reclusione brutale quando, invece, dovevo viaggiare, alle persone intorno a me (soprattutto a quelle che arrivavano dalla Francia) che erano terrorizzate e trasmettevano il loro panico. Bisogna dirlo: non ci si capiva nulla! Dall’oggi al domani era arrivato un pericolo imminente per l’umanità che giustificava misure liberticide e assassine che nessuno aveva il diritto di contestare, nel nome della nuova religione di un “virus” che faceva tabula rasa sulla nostra vita di prima, su tutte le nostre conoscenze mediche, sull’organizzazione della nostra società, e che giustificava che l’umanità fosse si paralizzasse, cosa che essa non ha mai vissuto in tutta la sua Storia.


Questa confusione mentale si deve principalmente al linguaggio paradossale: i sani sono in realtà malati (potenziali portatori, dunque malati), i vecchi che devono essere protetti vengono, in realtà, abbandonati, trascurati e uccisi (es.: ordine di non-rianimazione), i bambini che devono essere protetti vengono maltrattati (es.: desocializzati dall’oggi al domani, lasciati senza istruzione per diversi mesi in diversi paesi, con genitori resi fragili che non sanno se potranno ancora provvedere al loro nutrimento).

 

Altri paradossi: per trattare una malattia che presenta sintomi respiratori ci viene impedito di respirare (la mascherina è diventata ormai il feticcio di questa “pandemia”, di fronte al quale ci si deve inchinare, chi non lo fa rientra fra gli esclusi, e giustifica ogni possibile repressione, anche gli appelli all’omicidio che ho potuto leggere sui social network).

 

Il male paranoico si espande: tutto il mondo è mio nemico e può contagiarmi, anche il mio compagno, mio marito o mia moglie possono trasformarsi nel mio nemico, dal quale devo isolarmi.

 

Ed ecco, nel giro di qualche mese, in tutto il mondo, l’avvento di un mondo paranoico nel quale nessuno più è pronto ad accettare il pericolo della malattia e della morte e baratta (di buon grado o forzatamente) la propria libertà con un patto perverso: io ti proteggo ma tu mi appartieni e ti metto sotto tutela, tu diventi una cosa mia.

 

Vivere presuppone di affrontare l’insicurezza degli incidenti, delle malattie, della morte e di ciò che non possiamo controllare. Vivere è imparare a morire.

Si ritrova in ogni fase di questa “pandemia” del totalitarismo politico la posizione narcisistica paradossale che lo psicanalista e psichiatra Jean Pierre Caillot riassume magistralmente così:

“Vivere insieme ci uccide, separarci è mortale.”

 

Si tratta, per riassumere, di un programma di morte che ci viene infuso senza alcuna pausa che ci dia la possibilità di vedere chiaro. Se non guardate i media, sarete contagiati da altri, che se ne faranno portatori. Sfuggire alla nuova religione sanitaria è impossibile! E questo programma di morte intende sottrarci ciò che abbiamo di più prezioso: i nostri attaccamenti, la nostra coscienza, il nostro intimo, la nostra esistenza come soggetti e non come oggetti manipolabili e manipolati dagli psicopatici che governano il mondo.

 

“La differenza tra la perversione e la paranoia si individua soprattutto nel rapporto con l’intimo. La perversione si intromette nell’intimo, lo lacera, lo sporca, lo lascia sanguinante, mentre la paranoia va ancora più lontano, spiando l’intimità nei suoi angoli più reconditi, senza lasciargli più nulla di intimo, da nessuna parte, prima di sferrare il colpo fatale della morte psichica.

L’intimo è il luogo dell’immaginario e del fantasia. In queste due patologie, solo il passaggio all’atto prevale.

La paranoia massimizza la perversione, con la persecuzione, la rigidità, la megalomania, l’istrionismo, l’idolatria delle leggi… È molto più pericolosa della perversione e non è raro vedere perversi scompensare in paranoici a seguito di eventi psicologicamente destabilizzanti.”

Ariane Bilheran, 2016, Psychopatologie de la paranoia, Paris, Armand Colin.



Livre d'Ariane Bilheran Psychopathologie de la paranoïa
Psychopathologie de la paranoïa


3° - Il senso di colpa

Di questa morte dell’umanità tutti ne siamo resi responsabili, perché evidentemente è colpa dei cittadini che non hanno obbedito abbastanza! Siete tutti colpevoli in potenza (e non in atto!) di contagiare l’altro e, sempre in potenza, di ucciderlo. Se non vi sottomettete senza riflettere agli ordini politici di obbedienza incondizionata, siete ancora più colpevoli e designati come quelli che vanno abbattuti, i “cattivi” cittadini.

Una domandina di passaggio: Chi sta distruggendo il pianeta da decenni? Chi sta distruggendo la natura, le risorse naturali, gli esseri viventi? La grande industria e i grandi capitali. E queste persone, che sono le stesse persone che stanno al comando per la gestione di questa “pandemia”, si sarebbero pentite e vorrebbero oggi operare in modalità filantropica per “il bene” dell’umanità?

Il senso di colpa che ci viene infuso costantemente ha lo scopo di ridurci al SILENZIO, col nostro consenso.

4° - Il ricatto

Se non vi sottomettete senza riflettere agli ordini politici di obbedienza incondizionata, allora sarete puniti!

Se non obbedite perfettamente e non accettate la perdita della vostra libertà e del vostro lavoro, allora, se l’economia andrà male sarà per colpa vostra!

La verità, invece, è questa: se obbedite, morirete!

Perché il blocco totale dell’economia porta al controllo di massa degli individui resi dipendenti, controllo che avviene attraverso la distribuzione del nutrimento e la truffa dei sussidi fino alle proposte di reddito universale (chi vi distribuirà il reddito? Lo stesso che avrà il potere di sottrarvelo se non obbedite).

Le azioni virtuose che avvicinano l’individuo all’autonomia alimentare, l’auto-organizzazione locale, gli scambi attraverso il baratto, la solidarietà locale ecc. non vengono assolutamente valorizzati, al contrario, molti fra questi adesso sono perseguitati.

Vedete anche come ciò che è stato sottratto alle persone con i lockdown è proprio la sfera del tempo libero, il piacere della socializzazione, rimpiazzato dallo schermo (le serie televisive stupide, la vita virtuale, che non si è mai smesso di incoraggiare durante questi lockdown). L’OMS è arrivata a raccomandare, forte dei suoi studi sull’impatto dello schermo sulla psiche dei bambini (che ha pubblicato, tra l’altro, col titolo “Problemi dei videogiochi”, affermando che i videogiochi costituiscono un rischio per la salute mentale, notiamo che in termini di messaggi contraddittori è difficile fare di meglio), di far giocare i bambini ai videogiochi, a casa, per tenerli occupati! Da quando l’umanità ha educato e fatto crescere in coscienza i bambini con i videogiochi? E’ questa l’“Organizzazione Mondiale di Sanità”? Chi stiamo prendendo in giro? (Del resto, quando ci siamo occupati dei “diritti sessuali” dei bambini abbiamo capito bene con chi abbiamo a che fare in materia di perversione).

La vita non è virtuale, è reale. Per l’essere umano essa consiste non nell’essere disconnessi, chiusi dentro prigioni cittadine davanti ad uno schermo che ne lobotomizzerà il cervello, ma andare nella natura, incontrare gli altri, condividere, insegnare ed imparare ad usare le mani per diventare capaci di nutrirsi ed autogestirsi.


5° - Il conflitto di lealtà

Qui, in America del Sud, il ricatto consiste nel “morire di malattia o morire di fame” (così come abbiamo gridato durante molte manifestazioni spontanee), ma se la malattia occupa tutto lo spazio nei media, la fame, anch’essa un fattore che contribuisce all’indebolimento del sistema immunitario dunque alla malattia, non viene menzionata che raramente, nonostante la percentuale, dovuta alla crisi economica, sia incomparabile (centinaia di migliaia di decessi dovuti alla malattia contro alcune decine di milioni dovuti alla carestia - si parla di una “pandemia di fame”, pandemia de hambre, e di 83,4 milioni di persone in condizioni di povertà estrema).

Il momento paranoico è quello dell’impennata totalitaria, quello della negazione totale, di ciò che Hegel aveva definito “il negativo assoluto”. Non è la prima volta che la Storia è segnata da questi momenti del negativo. Vogliamo vivere in un mondo nel quale veniamo privati del nostro libero arbitrio, un mondo che si regge sul controllo, l’infantilizzazione, la paura, l’obbedienza cieca, il ricatto, il senso di colpa, lo sradicamento dei nostri legami affettivi e sulla nostra sottomissione economica, un mondo nel quale ogni giorno di più ci trasformiamo in cavie?

Questi filantropi e benefattori dell’umanità (queste poche mani nelle quali si concentrano la grande industria e il grande capitale) che ci tengono talmente tanto alla nostra salute e al nostro bene ci hanno parlato degli effetti del 5g sulla nostra salute? Hanno ascoltato gli avvertimenti degli scienziati indipendenti e virtuosi? Si preoccupano delle api e dei semi antichi e non ibridati, che sono le due mammelle della nostra sopravvivenza alimentare? Si preoccupano dell’inquinamento delle acque, degli oceani, dello sfruttamento delle risorse del pianeta? Ma ci sono molte altre cose che ci dimostrano che le politiche adottate non sono volte a proteggere la nostra salute, né il nostro bene.

 

Esiste qualcosa di ancora più spaventoso per la maggioranza delle persone, del mondo che vi sto descrivendo? Si. Più di tutto le persone hanno paura di rendersi conto che si tratta di cinici psicopatici che giocano con la loro vita, che mentono, li perseguitano e li manipolano. Perciò preferiscono giustificare tutte queste misure, e anche inventare altre paure che permettono loro di conservare le illusioni: il rifiuto di guardare in faccia la molestia, che presupporrebbe di ammettere che siamo manipolati e perseguitati, e forse, che non abbiamo altra via d’uscita che quella di affrontare il problema. Perciò, oltre a coprirci il viso, ci bendiamo gli occhi.


Questo è il problema più grande.

Quelli che ci danno ordini, dai quali dipendiamo nella misura in cui obbediamo, rappresentano dei genitori surrogati (che ci dicono ciò che è bene e ciò che è male, ecc.). Ma cosa fare, se i nostri genitori surrogati sono degli psicopatici che ci vogliono male? Sul piano psicologico, automaticamente, quando non si vedono vie d’uscita spesso si diventa partecipi del delirio del torturatore e lo si giustifica.

Questa si chiama: sindrome di Stoccolma.

È così che la maggioranza preferisce illudersi, anche se stiamo andando direttamente al macello.

débilitants.




2° Diagnostica della situazione e ostacoli


Nell’attuale confusione potrebbe essere interessante formulare una diagnostica pertinente della situazione. È evidente che questa non si troverà nelle mani dei media del potere che, potete voi stessi fare le vostre ricerche, appartengono ad un piccolo numero di quegli stessi miliardari o ne sono finanziati. Per esempio, Bill Gates ha finanziato Le Monde. Le Monde, un giornale indipendente. Siamo sicuri?

Personalmente, l’analisi contraddittoria più completa e sintetica che ho trovato sulla situazione è la seguente:

Parte 1

Parte 2

Parte 3


Il contraddittorio è importante perché permette di pensare, è l’essenza stessa della dialettica, necessario per poter forgiare la propria opinione, che può accordarsi alla tesi dominante, oppure a quella del contraddittorio, o ancora formulare una terza tesi. Questo fa parte del cammino dello spirito critico di ciascuno. Non dobbiamo lasciarci privare di questo necessario percorso dialettico da incessanti azioni di censura, come quelle che oggi vediamo prodursi nei principali media così come in internet e, in modo particolare, nelle piattaforme social.


Ancora una volta, non c’è bisogno di essere categoricamente pro o contro, il pensiero non funziona attraverso dogmi e litanie da ripetere continuamente: “Lavatevi le mani cinque volte al giorno” o altri slogan di questo tipo! L’unica buona notizia è che il mondo avrà le mani più pulite di quanto non le avesse nel 2019. Quanto meno più pulite in senso letterale, perché in senso figurato temo che molte persone se le siano sporcate di più, in questo anno. Abbiamo bisogno di: pensare. Senza inquisizioni, senza un Cerbero che ci dica “Non avete il diritto di pensare questo”, senza arpie che arrivino a perseguitarci perché osiamo uscire dal dogma ufficiale.

 

Per me, tuttavia, in questa diagnosi che considero essenziale, manca un focus più ampio su una situazione che vivo in prima persona nel paese in cui mi trovo da 6 mesi, cioè la carestia e l’orchestrazione del caos che ne consegue secondo il colore locale del paese.

Sapete, il famoso “divide et impera”.


Negli Stati Uniti si ripropone l’eterna divisione Bianchi/Neri, a partire dalla quale si è imposta una modifica del linguaggio (gli attacchi al linguaggio avvenuti negli ultimi anni ad opera dei comunitarismi settari sono immensi), sotto pena di persecuzione; in Francia, la divisione Cristiani/Musulmani, in molti paesi viene riesumata la divisione estrema-sinistra marxista/estrema destra. Non abbiamo ancora capito che si tratta di teatrini che hanno lo scopo di tenerci occupati e dividerci perché non ci concentriamo in modo solidale sul nemico dei popoli, cioè su quel pugno di oligarchi smaniosi di potere che concentrano tutto il potere finanziario mondiale, producendo disequilibri e sofferenze che aumentano ogni giorno? Gli stessi che orchestrano le guerre per trarne guadagno, alimentando entrambe le fazioni? Quando gli esseri umani comprenderanno, finalmente, le manipolazioni alle quali vengono quotidianamente sottoposti?

Cicerone lo aveva detto: per riconoscere il colpevole, basta capire “chi trae vantaggio dal crimine?” (cui bono?)

 

Applichiamo, dunque, la formula ciceroniana:

Chi si è arricchito durante il lockdown? Chi ha acquisito ancora più potere?

Né voi, né io!


Misuriamo anche l’ampiezza della censura, che mi ha fatto uscire da Facebook, dove non è più possibile condividere nessuna informazione che sia più o meno critica nei confronti delle politiche condotte, né le testimonianze dei cittadini onesti. Facebook è diventato una piattaforma di tracciamento, di profilazione, di persecuzione, di censura, con lo scopo di indirizzare gli spiriti verso discorsi dogmatici e monocorde. Ma Youtube censura nello stesso modo, quindi consideriamo una immensa opportunità poter accedere ad un po’ di contraddittorio, ascoltando interviste come quelle che vi si trovano ancora. E ringraziamo tutti quelli che, in un modo o nell’altro, hanno avuto il coraggio di tenere un discorso contraddittorio che autorizza il pensiero. La verità, questo è certo, non può venire dalla parte del potere oppressore.

Quali ostacoli dobbiamo affrontare per diagnosticare bene la situazione?


1° La propaganda di massa


2° L’incredulità di fronte al cinismo ed alla cattiveria che ci prendono di mira (noi, il popolo) e la banalizzazione del male


3° il diniego parziale o totale

Il diniego è l’impossibilità parziale o totale di immaginare la fine del mondo come lo abbiamo conosciuto.

Tutti sperano che “tutto torni come prima”, negando la realtà di ciò che sta succedendo ed il trauma subito.


4° Le scissioni

Con le scissioni il corpo sociale si scinde in due campi ferocemente contrapposti: le famose sissioni provocano discussioni sterili, litigi in seno alle famiglie, e sono il marchio della manipolazione e delle patologie mentali che circolano all’interno del corpo sociale.

Perché la gente litiga, per esempio, su mascherina si/mascherina no? Perché vengono condizionati a farlo a colpi di slogan, e non di pensiero! Perché esistono dei dogmi indotti (che, in verità, sono opinioni imposte) che fanno in modo che, a seconda del dogma al quale avete aderito, difenderete quella tesi! Per esempio, ci è stato detto che dovevamo tenerci a 2 metri di distanza dall’altro, e questo, facendo leva sulla PAURA. Non abbiamo convalidato un pensiero, ma abbiamo registrato un comportamento buono o cattivo associandolo alla PAURA. Quindi è la paura che domina il pensiero! La paura, quella a cui, secondo Platone, non dovremmo mai affidare le redini del nostro carro.

Bisogna lasciarla sul sedile posteriore, perché è partendo dalla paura che si sono prodotti i peggiori orrori nella Storia dell’umanità.

 

Come funziona un virus? E il sistema immunitario? E l’impatto della paura sul sistema immunitario? Nel contesto della nuova religione pandemica, mi è capitato anche di ascoltare un professore universitario (quanto è stato pagato per affermare questo?) affermare che accrescere le proprie difese immunitarie era una falsa credenza!


Queste scissioni portano all’impossibilità di capirsi, perché le persone semplicemente non parlano partendo dallo stesso livello d’informazione, e non cercano di capire il punto di vista dell’altro informandosi sugli argomenti secondo i quali l’altro può sostenere quel punto di vista. È lo slogan della paura che prevale, e non possono aversi discussioni chiare quando le emozioni hanno invaso lo psichismo della persona. Ho parlato della paura, ma si potrebbe anche parlare del senso di colpa.

 

La paura e il senso di impotenza, a cui si aggiunge l’impossibilità di comprendere le manipolazioni psichiche ed i conflitti di lealtà nei quali siamo stati imprigionati dalla propaganda di massa, generano l’aggressività all’interno del corpo sociale.

Quindi non cercate neanche più di esprimere le vostre emozioni, è tempo perso!

Di fronte al delirio paranoico, ed è sempre la stessa storia, ci sono quelli che si sono convinti attraverso l’analisi, la dimostrazione (e non si tratta necessariamente degli intellettuali, a proposito dei quali gli studi di psicologia sociale hanno dimostrato una prevalente sottomissione al sistema autoritario), ma spesso anche attraverso la forza del loro istinto, e che vedono arrivare il pericolo, e quelli che hanno bisogno di sperimentare la paranoia nel suo momento totalitario di distruzione di massa per essere obbligati ad aprire gli occhi, che saranno pieni di lacrime. È così. E noi dobbiamo, io credo, lavorare per accoglierli con compassione, senza provocare una maggiore frustrazione, collera o aggressività. L’onda totalitaria, lo stiamo vivendo, arriva.



II - La dialettica del padrone e del servo


Ci crediamo liberi, mentre siamo soltanto servi. Ma, come afferma Hegel, il vincitore è sempre lo servo, non dimentichiamolo!

Riprendiamo la dialettica del padrone e del servo in Fenomenologia dello Spirito. Qui, Hegel descrive il percorso della coscienza che si rivela a se stessa. La prima fase è quella dell’asservimento: lo servo è divenuto servo perché ha preferito la servitù alla morte, e la sua riconoscenza è essenziale al padrone, che ha bisogno di godere del suo potere nello sguardo del servo. Il padrone riduce evidentemente lo servo ad una cosa (oggettivazione) e non lo percepisce come un essere cosciente de si. La sua volontà è quella di oggettivare. Non esiste padrone senza servo, dice Hegel. Il padrone, dunque, per esistere come tale dipende dal servo!

 

Poi arriva la fase della svolta. Hegel precisa che la relazione del servo con l’essere è dialettica, perché il suo essere è negato dalla sua strumentalizzazione in quanto servo, ridotto allo stato di mercanzia, ma è impossibile che questo momento del negativo non trovi la sua risoluzione, proprio per la natura universale della dialettica dello Spirito. In parole povere: il momento del negativo assoluto è destinato a terminare. Si diventa servi per la paura della morte. Ma il servo, in quanto portatore del desiderio di libertà ed incarnazione dello Spirito, contrariamente al padrone che fonda la propria essenza sulla dipendenza dal suo schiavo, finisce per capovolgere la situazione e liberarsi del padrone.

 

Questo è il percorso ineludibile della coscienza umana.





Livre de Hegel Phénoménologie de l’Esprit
Phénoménologie de l’Esprit

Noi vinceremo, perché siamo più numerosi, più potenti, più amorevoli, più creativi, più coraggiosi di quegli psicopatici che giocano con la nostra umanità e se ne nutrono come tutti i predatori molestatori. Vinceremo, si, ma ad una sola condizione: che non rinunciamo a ciò che fa di noi dei servi che rovesceranno il loro padrone: lo Spirito.

 

Se lasciamo che ci privino del nostro Spirito, perché siamo noi a permetterlo, è certo che il Padrone non regnerà più che su dei servi decerebrati, senza connessione con la loro soggettività, né con gli ideali, né con le leggi morali e spirituali.

 

Ciò che sta accadendo è estremamente raffinato.

 

Non dobbiamo neppure lasciarci ingannare dagli argomenti sui quali i media ufficiali, gestiti dai nostri governanti, vogliono che dibattiamo: il razzismo, il vaccino, ecc. Perché non esiste nessun dibattito sul 5G? Domandiamoci piuttosto cosa questi media ci stanno tacendo: le reti pedocriminali, il 5G, la vera natura dei “diritti sessuali” dei bambini, il traffico d’organi, ecc., per capire cosa esattamente stanno facendo.

Quelli che dirigono le danze nel mondo oggi, cioè quei miliardari e finanzieri che, da soli, potrebbero fare di questo pianeta un paradiso, vogliono la nostra pelle. E lo dicono pubblicamente! Depopolamento mondiale, tesi eugeniste, un vero genocidio planetario profilattico…

È un momento ineluttabile che nulla potrà fermare, se non una certa dose di distruzione. Quando la Bestia avrà mangiato abbastanza, allora gli occhi si apriranno, in lacrime.

 



III – Se stessi, di fronte al momento paranoico: che fare?


Che siate o meno d’accordo con me su dettagli e sfumature non ha importanza per le questioni che seguiranno, purché condividiate la mia visione d’insieme sull’ondata totalitaria che si sta abbattendo sul mondo, indubbiamente sull’Europa a partire dall’autunno-inverno. E se il mio discorso e le mie analisi non vi toccano, niente vi obbliga a procedere con la lettura. Questo non provocherà necessariamente rotture, né scissioni, né divisioni, purché accettiamo di avere semplicemente dei punti di vista divergenti sullo stesso problema, senza volersi trasformare, l’uno o l’altro, in un proselito dogmatico della propria tesi.

Ciò non di meno, se condividete la mia diagnosi del momento di terrore paranoico che ha posato le sue prime fondamenta nel mondo nel primo trimestre del 2020, questi sono i miei consigli.

 

1° Riacquistare la propria sicurezza interiore

Lavoriamo, innanzitutto, per recuperare in ogni momento il nostro senso di sicurezza interiore, per non essere più manipolabili dalla paura o dal terrore.

I nostri stati emotivi devono essere il frutto della nostra volontà e della nostra intenzione, e non di elementi esterni. Perché non siamo marionette nelle mani della propaganda di massa che ci condurrebbe nella direzione che essa sceglie.

Riprendiamoci il nostro potere, che significa innanzitutto riappropriarci del nostro potere sulla nostra sfera emozionale, lavorare su noi stessi per non venire più travolti da emozioni che ci sommergono, imparando a trasformarle per mantenere uno stato emotivo che sia come minimo stabile e come massimo gioioso. Perché l’obiettivo del potere molestatore è di mantenerci dentro questo terrore, dentro questo senso di colpa, questa tristezza e questo shock traumatico del quale si nutrirà ed a partire dal quale potrà continuare a manipolarci.

Per recuperare le proprie emozioni è importante analizzare cosa è che le ha accese, e attraverso quale strumento/mezzo. È evidente che al giorno d’oggi avere la televisione e guardarla quotidianamente anche più volte al giorno è diventata una cosa estremamente tossica sul piano psichico. Allo stesso modo, è meglio dosare le “cattive notizie” che leggiamo, per esempio, su internet, per non lasciarci travolgere; e puntare sempre, come priorità, a mantenere uno stato emotivo sereno nel mezzo della tempesta. Le letture che vi consiglio sono il mio libro Se sentir en securité, tutti i filosofi stoici ed il mio articolo La paranoia e il terrore, come resistere?”

Non siamo esseri ridotti alla sola carne, siamo coscienza. Ogni essere umano porta in sé il riflesso della condizione umana e deve risponderne. Abbiamo una missione immensa!


Livre d’Ariane Bilheran Se sentir en sécurité
Se sentir en sécurité

2° Non dare il proprio consenso

Non concedere il consenso del vostro Spirito a ciò che sta accadendo, il distacco dalle egregore (collettivi che si formano artificialmente attraverso delle “forme-pensiero” che, come nelle sette, indicano i dogmi ai quali credere, le emozioni permesse e non permesse, quello che abbiamo il diritto di dire, di pensare e di fare; queste egregore si formano quando gli individui si amalgamano tra loro, diretti dalla stessa emozione e dalla stessa credenza); questo significa che prendere le distanze e fare un passo indietro per pensare con la vostra testa senza lasciarvi indirizzare dall’opinione degli altri o dalle emozioni indotte è indispensabile.

Lavorare sull’armonizzazione con la propria coscienza, sull’agire non in base alle emozioni ma col cuore, cioè con l’amore, la compassione e la benevolenza, difendendo ciò che è giusto per se stessi. Questo implica accordare il nostro pensiero, la nostra parola, il nostro cuore e le nostre azioni, qualsiasi sia il prezzo da pagare, che sarà sempre inferiore al prezzo che si paga quando ci si lascia piegare!

Ritroviamo la nostra libertà e la nostra capacità di dare o meno il nostro consenso. Fino a quale punto accettiamo di lasciarci piegare dalla paura?

Paura di perdere il lavoro, paura di essere malati, paura di morire, PAURA PAURA PAURA.

Dovremmo avere paura, innanzitutto, di lasciarci piegare, perché le conseguenze per la nostra anima sono infinitamente più gravi. Dovremmo averte paura di non aver fatto tutto ciò che è possibile per difendere la vita su questo pianeta, per difendere l’umanità. Tutti saremo chiamati a risponderne, un giorno o l’altro.


3° Uscire dall’illusione generata dall’ipnosi di massa

È indispensabile identificare le fonti dalle quali la propaganda si diffonde (tra queste gli amici, i colleghi…) e smettere di accettare di esserne contagiati senza saperlo (la trasmissione di un discorso traumatico crea uno shock traumatico anche su chi lo riceve). Questo presuppone il distacco emotivo del quale ho già parlato, il nostro non-consenso dopo aver identificato la propaganda della paura mirata ad ottenere la sottomissione, il rifiuto del condizionamento operato attraverso le ripetizioni incantatorie e le litanie della nuova religione pandemica, la reintroduzione del pensiero critico e del contraddittorio, che sono i soli che permettono di uscire dall’indottrinamento rielaborando a freddo le emozioni, unitamente all’identificazione delle manipolazioni di massa.

Facciamo un passo indietro, facciamo un bilancio, analizziamo.

Questo presuppone anche l’uscita dal senso di impotenza che ci blocca in uno stato di inibizione, che ci rende malati e dipendenti e che ci riporta dentro l’ipnosi di massa. Vivere è un rischio, osare vivere significa liberarsi da molti condizionamenti e pseudo-sicurezze che sembrano comode, quando invece non sono che catene.


4° Tornare alla propria coscienza e alla propria immensità

Non perderete il vostro tempo se prenderete una distanza salutare, per esempio immergendovi negli antichi eroi dell’umanità, nella mitologia greca, nella grande musica, in tutto ciò che vi nutrirà spiritualmente ed intellettualmente.

L’anima si risveglia ascoltando il canto di un’altra anima; coloro che escono dalla caverna di Platone hanno udito il richiamo di un altro essere umano che ha abbandonato il solco tracciato.

L’anima si risveglia ed esce dagli Inferi per mezzo dell’amore. La mitologia greca ce lo ripete molte volte. Dunque, amate, siate gioiosi anche in piena tempesta, come una forte e fondamentale resistenza spirituale che si nutre di amore per la vita, di amare, semplicemente, perché gli psicopatici non conoscono i codici dell’amore. Non li vinceremo se non su questo terreno, e non su quello della violenza reattiva e delle rappresaglie.

Agite per mezzo dell’amore, disobbedite per amore della vita e dell’umanità.


5° Non reagire con la violenza

Quando il momento paranoico si manifesta, è uno tsunami totalitario che si scatena. Vedete davanti a voi un’immensa onda che s’infrangerà sulla riva e che distruggerà tutto ciò che trova sul suo cammino. Cosa fate? Restate li davanti, facendo grandi gesti perché essa smetta di alzarsi? Vi farete travolgere e distruggere al suo passaggio, e questo è ciò che si profila, in termini di rappresaglie. Il mio personale consiglio, ma nessuno è obbligato ad essere d’accordo con me più di quanto io desideri che mi si obblighi a pensare diversamente, non è quello di opporvisi, ma di mettersi al riparo dall’onda totalitaria e costruire il proprio mondo così come vorremmo che fosse.

Se vi mettete contro, con la collera, il sistema possiede tutti i mezzi per schiacciarvi e non se ne priverà. La sola ragione plausibile per affrontarlo direttamente sarebbe, secondo me, quella di sacrificarsi per offrire una visione dell’ampiezza della repressione che esso può mettere in atto. Per il resto, vi consiglio di avere cura delle vostre truppe e di considerare che la guerra può essere dura, lunga e richiedere resistenza, quindi di equipaggiarvi come per uno stato d’assedio. 

Il momento del negativo nella dialettica storica, così come lo descrive Hegel, che è anche il momento della decompensazione paranoica, deve avvenire, è una specie di fatalità che nessuna resistenza saprebbe contenere o impedire. Ma dovrà anche finire ed essere superato.

 

6° Preparare la propria autonomia

Di fronte ai numerosi avvertimenti sui rischi d’inflazione dei prezzi, di grave crisi economica, di penuria alimentare e di combustibili, consiglio a tutti coloro che possono farlo di iniziare a pensare a delle alternative (o perseguirle): se potete, accumulate delle scorte per l’inverno, oppure prendete contatto con gli agricoltori delle campagne intorno a voi; se vivete nelle città preparate delle conserve coi prodotti che trovate scontati al mercato, ecc… Vi consiglio in particolare questo sito “L’autonomia è la chiave del nostro futuro” che sarà una guida per il vostro cammino verso l’autonomia, con persone generose ed impegnate.

 

Ricordo che la seconda tappa dello scenario “pandemia” del rapporto della fondazione Rockefeller del 2010 (della quale soltanto i più naif possono pensare che abbia virtù filantropiche e visionarie) parla di un “effetto mortale sull’economia”: “a deadly effect on economies: international mobility of both people and goods screeched to a halt, debilitating, industries like tourism and breaking global supply chains. “Bisognadunque che prepariate le vostre riserve alimentari e di combustibili, e che sviluppiate la vostra autonomia. In effetti, una crisi economica mortale è proprio quello che ci vuole per asservire i popoli, e i miliardari non verseranno un centesimo perché voi possiate nutrirvi correttamente, a meno che voi non accettiate di sottomettervi.

 

Penso che sia preferibile prepararsi e non girarsi dall’altra parte, perché “un uomo o una donna avvisati ne valgono due”. Inoltre, se vi preparate potrete anche aiutare altre persone che avranno bisogno, perché la carità fa parte della nostra umanità, ed è tempo di renderle il posto che le spetta!

Per quanto riguarda il vaccino, il governo francese ha previsto ufficialmente di vaccinare 35 milioni di persone, il vostro consenso non gli importa, ciò che importa innanzitutto è arrivare al controllo e la sperimentazione del Professor Maboul sulle cavie umane. Leggete il documento (cf. annessi) “Vaccini contro il SARS-CoV-2, 09 luglio 2020. Una strategia vaccinale”, nel quale noi siamo sempre nel capitolo “i filantropi ci amano”: gli anziani e i fragili saranno i primi obiettivi (come in Africa, dove i piccoli africani fanno da cavia per le sperimentazioni vaccinali pericolose, in un silenzio assordante), poi gli incarcerati ed i pazienti degli ospedali psichiatrici che non avranno modo di difendersi! Bella la filantropia del Quarto Reich, no? Forse ci troviamo in una politica eugenista che non si dichiara? Conoscendo il persorso e le dichiarazioni di Bill Gates su questo tema, direi che avere dubbi non è più permesso!


7° Disobbedienza civile pacifica

Siate il granello di sabbia nell’ingranaggio totalitario del sistema!

“L’iniziativa intellettuale e artistica è per il totalitarismo altrettanto pericolosa del gangsterismo della plebe, ed entrambi sono più pericolosi dell’opposizione meramente politica.

La conseguente persecuzione di ogni forma superiore di attività intellettuale da parte dei moderni capi delle masse ha ragioni più profonde della naturale avversione per ciò che essi non capiscono.”

Arendt. H. 1951Le Origini del Totalitarismo 3, Il sistema totalitario,Einaudi, Torino, 2004 e 2009

Livre d'Hannah Arendt Le système totalitaire
Le système totalitaire

8° Proteggere i bambini

Ricordo che due anni fa suggerivo già di rimuovere i bambini dalla scuola così come essa è attualmente: un sistema nel quale sia i bambini che gli insegnanti sono in sofferenza, molestati dall’istituzione, che non vuole altro che la distruzione del sapere. Molto tempo fa alcuni insegnanti e ricercatori (tra i quali Liliane Lurçat, i cui libri, di rara intelligenza, raccomando) hanno lanciato l’allarme ed hanno dimostrato la natura intenzionale della trasformazione dei bambini non più in cittadini dallo spirito critico affilato, ma in semplici consumatori lobotomizzati dagli schermi.

I vostri bambini hanno bisogno di avere delle basi solide in scrittura, lettura e logica (matematica). Avete a disposizione tutti i mezzi che sono necessari per mettervi in grado di insegnare loro queste basi. La scuola non adempie più alla sua missione e ogni giorno di più il livello si abbassa, lasciando generazioni all’abbandono ed insegnanti legati mani e piedi che subiscono la consapevolezza di non riuscire più a compiere la loro missione. Semplicemente perché se queste basi fondamentali non vengono acquisite (ricordo che, invece, l’OMS pianifica di insegnare “le relazioni sessuali con penetrazione” dall’età di 6 anni - menzione aggiunta nella versione spagnola “con penetracion”, “con penetrazione”. Vi rimando al mio libro L’imposture des droits sexuels) non ci sarà nessuna possibilità di apprendimento intellettuale.

 



Livre d’Ariane Bilheran L’Imposture des droits sexuels
L’Imposture des droits sexuels


Se potete, tenete a casa i vostri figli, perché non potete controllare ciò che succede nelle scuole. Mi si obbietta che “quello che dici non può succedere in Francia”. In quale paese i bambini ebrei sono stati deportati dalle scuole? Ricordatemelo. In Francia. Ciò che è stato possibile ieri, potrebbe esserlo ancora oggi e domani.

Da marzo-aprile 2020 molti di noi hanno lanciato un allarme sul pericolo di una ‘razzia’ di bambini per motivi “sanitari”, con messe in quarantena in luoghi lontani dalle famiglie. Conosciamo l’OMS, conosciamo i metodi delle reti pedocriminali infiltrate nelle istituzioni del potere, sappiamo che i sostenitori dei “diritti sessuali” dei bambini sono essenzialmente gli stessi orchestratori di questa “pandemia”. Preparatevi e proteggete i vostri bambini.

Ancora una volta, prepararsi e pensare al futuro non avrà nessuna conseguenza negativa. Non farlo, invece, ne avrà, e potrebbe essere fatale.

Devo dire, infine, come psicologa dell’infanzia, che io stessa sono in prima linea e che sono molto preoccupata per la formattazione totalitaria della scuola che è diventata in alcuni paesi, per effetto di questa pandemia, un luogo di maltrattamenti e di desocializzazione (in Thailandia, per esempio, i bambini sono stati messi dentro gabbie), e l’imposizione della mascherina dai 6 anni, a scuola, mi è sembrata una cosa assolutamente inquietante. Si mettono i bambini in gabbia senza che nessuno protesti? Gli si impone di essere imbavagliati? Apriamo gli occhi sulle conseguenze di usare i bambini come cavie di questo delirio paranoico.

 

Il bambino è un essere in costruzione psichica e relazionale, impara a riconoscere le intenzioni dell’altro dal suo volto, dal sorriso, e ha bisogno de contatto. La scuola diventa, dunque, il luogo dell’inselvatichimento e della decostruzione della socialità: una contraddizione impressionante! Proteggiamo i bambini dalle sperimentazioni psicologiche e psicosociali pericolose e dai maltrattamenti.


Quando leggiamo le istruzioni per isolare i bambini dalla loro stessa famiglia in Germania, comprendiamo che abbiamo a che fare con psicopatici che non conoscono l’importanza fondamentale della tenerezza per lo sviluppo armonioso del bambino: il comunicato stampa del 27 luglio dell’associazione di genitori Familien in der Krise dice che le autorità sanitarie ordinano l’isolamento domestico assoluto dei bambini interessati: “Vostro figlio deve evitare ogni contatto con gli altri membri della famiglia, assicurando una separazione spaziale e temporale (niente pasti condivisi, il bambino deve preferibilmente restare solo in una stanza separata dagli altri membri della famiglia).”

 

L’articolo indica che in caso di infrazione dell’ordine di isolamento “i rappresentanti legali sono, con la presente, passibili di un’ammenda di 4000€” al giorno e fino a due anni di reclusione in caso di recidiva. E aggiunge: “Ricordiamo che, se necessario, l’isolamento obbligatorio potrà essere predisposto in un ospedale.

 

A questa lettera ha fatto seguito, il 31 luglio, la reazione dell’Associazione federale per la protezione dell’infanzia per la quale “isolare i bambini dai loro genitori e dai loro fratelli e sorelle è una forma di violenza psicologica”, e che sottolinea che “la minaccia di venire prelevati e portati in una struttura per l’isolamento provoca nelle famiglie un senso di insicurezza costante” Queste informazioni sono state riprese da diversi giornali tedeschi ed internazionali.

Anche in questo caso i genitori sono sottomessi dall’ingiunzione paradossale: o voi maltrattate i vostri bambini, o provvediamo noi a prenderveli! Magnifica manipolazione e odioso ricatto!

Immagino, infine, che quando il bambino subirà i corsi sui “diritti sessuali”, con l’insegnante “partner” (ricordo che si tratta di un’“educatore sessuale” abilitato dal ministero della Salute, e non di un professore che appartiene al corpo insegnanti ufficiale, vedi il mio libro L’imposture des droits sexuels), la mascherina verrà ben applicata per farlo tacere e per condizionarlo ulteriormente a tacere…

In una situazione eccezionale le nostre decisioni devono essere il riflesso della presa di coscienza del pericolo. La protezione dei bambini è una priorità fondamentale per l’umanità, è tempo di non transigere più su questo tema e, direi, è tempo che i genitori ritrovino il loro istinto di protezione e che non si lascino più sopraffare e distrarre dal quotidiano che non gli permette più di riconoscere i pericoli reali ai quali vengono sottoposti i loro bambini.


9° Bandire dal proprio vocabolario i neologismi privi di senso della neolingua

Rifiutate assolutamente i neologismi della neolingua, e non pronunciateli, per non dare corpo alla loro esistenza nel nuovo linguaggio delirante orwelliano. Di questi neologismi, il più famoso è “complottista”, che non significa nulla e che mira a modificare la nostra rappresentazione della realtà attraverso un linguaggio perverso e manipolato. “Complottista” significa “che deve essere escluso”, “che deve essere perseguitato”, “ostracizzato”, e nient’altro. Questo neologismo paralizza come una minaccia di esclusione, tutto il pensiero che si interroga sul pericolo di fronte al quale si trova l’umanità. le derive del potere e le sue ambizioni totalitarie. Perché chi denuncia i complotti che i potenti al potere tramano contro i popoli non si definisce complottista ma: filosofo. Questo è ciò a cui si è dedicata la grande filosofia politica e morale, a cominciare da Platone, Aristotele e Cicerone, fin dalla notte dei tempi.



Conclusione


Stringetevi al divino, alla vita, all’ “energia spirituale”, come la definiva Bergson, lavorate sul distacco dal panico emozionale per non essere più preda delle manipolazioni emotive.

Ridiventiamo esseri la cui dignità non è negoziabile, esseri con la spina dorsale, attaccati ai nostri ideali di giustizia, di verità, di libertà, di pace, che ci trascendono e ci umanizzano. Non siamo molluschi, siamo vertebrati e dobbiamo assolutamente ritrovare la nostra dimensione, il nostro cuore, il nostro coraggio di valorosi protettori della vita sulla terra.

 

Un pugno di psicopatici può controllare il mondo solo se noi glielo consentiamo e lo accettiamo.Un pugno di resistenti può salvarlo. Non sono mai stati numerosi, quelli che hanno potuto guardare in faccia il momento paranoico quando si è manifestato, la psicologia sociale parla, generalmente, di un 1% capace di rimettere in questione il potere che si avvia verso una modalità totalitaria, e si tratta ancora una volta di persone che conservano in sé una forza viva, e non di quelli che, a forza di pensare troppo, si sono disconnessi dal cuore. Vi rimando alla mia intervista, sebbene datata, sulla “deriva del potere in Francia”.

 

Salvate le vostre anime di fronte alla legge marziale che rischia di espandersi in tutto il mondo. Ma ricordatevi che mai nella Storia il momento totalitario è durato ad vitam aeternam nella sua massima tensione, perché la terra è sorretta da questa energia spirituale del vivente (faccio ancora riferimento al libro di Bergson L’energia Spirituale, per il quale ho avuto l’onore di scrivere una prefazione per l’edizione Payot).


Livre d’Henri Bergson L’Energie spirituelle
L’Energie spirituelle

Il vivente non si lascia controllare, né legare, né sottomettere. Il vivente cresce con la sua pulsione di vita. Questo è ciò che gli questi psicopatici sembrano ignorare. Dal mio punto di vista, i passionari del potere soffrono di almeno due difetti: il loro orgoglio (presunzione, pensano, stupidi come sono, che controlleranno e sottometteranno il vivente, ma che enormità…) e le loro divisioni interne (in altre parole, si divorano tra di loro, perché il “senza fede né legge” è il loro pane quotidiano).

 

Quando il momento del negativo ha distrutto a sufficienza col suo passaggio, allora arriva il momento del risveglio, dell’inversione. Quello che Hegel definisce “la sintesi”, che è in realtà un superamento.(Aufhebung). In altri termini: si contano i sopravvissuti e si ricostruisce.

Resistere, dunque, non significa andare a fare una rivoluzione che servirà come pretesto per una repressione. Resistere è sapere che attraverseremo questo momento totalitario, che cercheremo di sopravvivere massimizzando la nostra autonomia, la carità nei confronti degli altri, che coltiveremo la nostra umanità, ma anche che preserveremo (per esempio le varietà di semi antichi biologici che ci permetteranno, poi, di ripartire; i capolavori dell’umanità che hanno attraversato i secoli, gli antichi saperi e conoscenze, ecc…), lanciando l’allarme intorno a noi e rifiutando di trasformarci in burattini energetici manovrati dal 5G e dalle nanotecnologie, anche se il prezzo da pagare oggi ci sembra molto caro. Esso sarà sempre meno caro del prezzo di aver ceduto la propria anima al diavolo e, così facendo, di essere stati complici passivi della sparizione della vita sulla terra.

 

Siamo esseri di Spirito, difendiamo lo Spirito!

E ricordiamo sempre che lo servo si libera dal padrone grazie allo Spirito! I folli che governano questo mondo sono i nostri padroni soltanto se noi lo permettiamo. E questa è la nostra responsabilità morale: ognuno di noi deve rispondere per i nostri bambini e per l’umanità. Per questo dobbiamo uscire dalla paura di ciò che pensano gli altri e riferirci a ciò che è giusto per noi.

Rimettiamoci in piedi!

Noi valiamo di più di ciò a cui da decenni cercano di ridurci.

Abbiamo tutti l’immensa responsabilità morale di non farci domande restando in una zona di confort e continuando a lasciarci ingannare dal potere ipnotico dei media ufficiali, dei quali non è difficile vedere a chi appartengono per valutare la loro reale indipendenza, neutralità e imparzialità.

Gli intellettuali, in particolare (e il silenzio degli intellettuali francesi è abbastanza assordante), possiedono gli strumenti per smontare l’indottrinamento del quale sono stati oggetto e per comunicare al popolo il risultato delle loro ricerche, perché questo possa liberarsi dalla devianza del potere al quale è sottomesso. Ognuno ha la responsabilità di continuare ad investigare oppure chiudere il libro affermando che questo non lo riguarda, oppure negare le informazioni che possiede tornando al mondo fittizio che gli viene offerto dai media del potere. Questo, però, porterà delle conseguenze individuali (per la propria salute psichica e per la propria anima) e collettive.

 

Da parte mia mi interessa soltanto parlare dei fatti, delle prove e delle fonti. Ho passato mesi e persino anni a fare ricerche, giorno e notte, e penso di saperne abbastanza per dichiarare che l’umanità è in grave pericolo nelle mani di industriali e miliardari che creano false pandemie, che comprano i media, che corrompono il potere e che sono deviati a tutti i livelli; che ambiscono al controllo eugenetico assoluto sugli esseri umani e che riducono l’essere umano, già dal momento in cui è ancora nel ventre della madre, ad una merce, un oggetto di consumo e di traffico, ad una cavia da laboratorio. A questo proposito, le ultime leggi bioetiche non hanno, evidentemente, nulla di morale, e ci hanno anche fatto credere che la morale fosse pericolosa! Ebbene, senza la morale, ed eliminando la filosofia morale che ne definisce le fondamenta, quella che si produce è una società immorale nella quale l’umano, come essere singolare fatto di emozioni, di amore, di compassione, di intelligenza, di creatività, di arte, di ingegnosità non esisterà più.

Ognuno di noi deve rispondere del mondo così come lo ha ricevuto e come lo lascerà, ed è responsabile della trasmissione della fiammella della coscienza e del soffio dell’umanità.

 

Ariane Bilheran, normalista della Scuola Normale Superiore de Parigi, psicologa clinica, dottore in psicopatologia, specializzata nello studio della manipolazione, della molestia, della perversione e della paranoia e autore di L’imposture des Droits Sexuels, Psychopathologie de la paranoia, Psychopathologie de l’autorité.

 

Le fil d'Ariane
Il filo di Arianna

Il filo di Arianna: ogni labirinto ha una via d’uscita…


 

Addenda


E ciascuno darà la sua risposta personale, di sapere se ci siamo o no.

Estratti da Psychopathologie de la paranoia, Parigi, Dounod, 2019 (2a edizione)

 

Estratto 1

“II.4.1 Il sistema totalitario

Il terrore, che mira all’uniformazione, alla sottomissione radicale, alla perdita di ogni identità e all’equalizzazione (“la potatura di un cavolo”, G.W.F. Hegel, 1807): per esempio, le intrusioni sistematiche nella vita privata degli individui con l’aiuto dell’installazione di videocamere a loro insaputa (il fenomeno delle telecamere piazzate all’insaputa della gente si ritrova anche in alcune aziende nelle quali si riscontra una propensione alle molestie), le minacce, allusioni, sottintesi ed epurazioni. Si tratta di mantenere l’individuo in uno stato permanente di paura, quindi in modalità di sopravvivenza, che logora le sue difese.

 

La desolidarizzazione e l’isolamento, chiavi della riuscita di una molestia (desolidarizzazione che può arrivare fino alla delazione menzognera dei vicini): “la trasformazione delle classi in masse e la concomitante eliminazione di ogni solidarietà di gruppo sono la condizione sine qua non del dominio totale ” (H. Arendt, 1951. Le Origini del Totalitarismo 3, Il sistema totalitario, Einaudi, Torino, 2004-2009)


Il discorso paradossale, la dissimulazione e la perdita dei riferimenti: incoerenza delle direttive, menzogne, ambiguità e sottintesi sui criteri. Il discorso è paradossale al punto che l’individuo non sa più di chi fidarsi, né ciò che è vero o falso per colui dal quale dipende: il vecchio mondo dei valori viene annerito, mentre il mondo totalitario appare come un mondo “pulito”, ed è presentato come l’unico mondo accettabile. Oltre l’incoerenza governativa di Stalin (per esempio, sui piani quinquennali successivi), i criteri del nemico sono vaghi: chiunque è un potenziale nemico, un “parassita sociale”, soprattutto quelli che non lo sembrano. Questa vaghezza lascia la porta aperta ad una poli-interpretazione e al panico.

Il capro espiatorio: può essere un individuo in particolare (il tale scrittore, per esempio), o un gruppo di individui (“i borghesi”, “i nemici del popolo”), indicati come capro espiatorio e giudicati responsabili di tutti i mali di cui soffre lo Stato.

 

La colpevolizzazione e l’umiliazione: queste vengono utilizzate, insieme alla paura, per evitare la disobbedienza. Ogni cittadino che non sia abbastanza zelante nel seguire ordini distruttivi e contraddittori viene giudicato come “cattivo cittadino”, che non opera per “il bene della patria”, e sarà condannato ad una pubblica autocritica.

L’infantilizzazione, la perdita dell’autonomia e l’anonimato: il potere decide al posto del popolo quello che è bene per lui, e poco a poco lo trascina verso una situazione di dipendenza assoluta (dipendenza economica, politica e sociale). Ogni soggetto diventa anonimo e intercambiabile con qualsiasi altro cittadino”

 

Estratto 2

La paranoia si presenta come “il migliore dei mondi” quando, invece, è il peggiore dei mondi, quello che annulla ogni soggettività, ogni creatività ed ogni iniziativa personale.

Le conseguenze umane non hanno importanza per i perversi. Tutto è minuziosamente calcolato nei minimi dettagli, il programma deve essere seguito alla lettera. È buono ed auspicabile, perché è “logico”. L’imprevedibile, la creatività umana, l’iniziativa personale non sono tollerati. Gli esseri umani sottoposti al programma perverso sono pregati di adattarvisi.

Il sapere perverso è quello della logica, della sperimentazione, della verifica scientifica. Il desiderio dell’altro ha poca importanza o, peggio, non esiste e non si parla neppure di prenderlo in considerazione (se guardiamo la letteratura libertina, tutto viene messo in rapporto ad una pseudo-logica della natura, all’interno di un ragionamento che esclude la questione del desiderio, dell’alterità e dell’affettività, per sostituirla col discorso della sperimentazione scientifica). Il perverso stabilisce i bisogni di ognuno, il tipo di produzione e di consumo, il suo stile di vita, i suoi orari lavorativi, ecc. Secondo il suo discorso, egli è il garante del progresso e se ne fa carico per tutti. Controlla l’informazione ed impedisce che emerga qualsiasi soggettività, qualsiasi decisione, pensiero, emozione che egli non abbia previsto e del quale non è padrone. Tutti gli altri devono allinearsi all’ideologia della logica sterile.

 

La perversione eccelle nell’uso degli strumenti per realizzare il programma (spesso dettato dal paranoico): ritualizzazione delle tecniche sadiche, tecniche aggressive e manipolatorie, studi oggettivanti, tanto gli uni quanto gli altri (riduzione dei costi, indagini di mercato…), sviluppo della tecnologia al servizio del programma, ecc. In questo contesto gli esseri umani devono essere oggetti inerti, manipolabili, standardizzati, che obbediscono alle regole e si piegano alle tecniche. Tutti sono sostituibili e intercambiabili. La storia degli individui non esiste, e neppure la loro soggettività. Neppure il minimo fallimento, né il minimo lampo di genio. Gli umani sono truppe da utilizzare, da spremere al massimo della loro efficacia. E quando diventano difettosi basta sostituirli. Nelle aziende gli operai vengono sostituiti, i soldati vengono rimpiazzati, nell’esercito. Il rapporto è sadomasochista, l’altro è uno strumento del godimento, del consumo, una merce destinata all’obsolescenza programmata. La perversione è per l’altro l’agente della castrazione o, svelando all’altro la sua impotenza, lo anima.


La società perversa si fonda sul controllo totale dei mezzi, degli strumenti: controllo totale dell’informazione, equalizzazione che annulla ogni differenziazione e che si avvicina ad una uniformazione conformista. Essa dà l’illusione del cambiamento, dell’agilità, della flessibilità: la promette, mentre invece si tratta soltanto di un programma in più nell’applicazione del controllo perverso. Essa controlla fino al minimo comportamento, cercando anche di condizionare i comportamenti attraverso la tecnica fino a trasformarli in rituali tanto disciplinati quanto assurdi.

 

Gli esseri umani sono cose, hanno un tempo di sfruttamento ed un tempo di obsolescenza. Diventerà normale, così, per il pensiero perverso sfruttare al massimo le risorse dei giovani salariati per poi abbandonarli quando iniziano ad usurarsi.

Il potere perverso è freddo, privo di affettività, privo di sensi di colpa. È il potere della logica sterile, esonerato dal senso di colpa (che appartiene all’ordine del sentimento, dunque non è considerata), esonerato dalla passione, dall’atto coscienzioso, che trova normale mettere qualsiasi mezzo al servizio del fine. Il perverso è il “burocrate che non fa altro che stare seduto nel suo ufficio e fare il suo lavoro”, e che vuole portare a termine meglio che può il compito che i suoi superiori gli hanno commissionato (la messa in opera della risoluzione finale). Il mondo perverso è quello della ragione tranquilla, sicura di sé, della “banalità del male”.

 

È, di conseguenza, un mondo senza procreazione, senza reale innovazione (se non quella di facciata), senza arte. Perché procreare significa entrare nella storia, nella temporalità della filiazione, nell’opera che resiste attraverso le generazioni. Per il perverso la Storia è una minaccia perché può presentare eventi imprevedibili, non pianificabili. Soltanto il sapere (e non la saggezza), la ragione atemporale, la verità, la conoscenza (detta anche maestria) devono governare i rapporti degli uomini tra loro.


Questo tipo di governo si realizzerà con forme meno dispotiche rispetto al caso del potere paranoico. Meno dispotiche e anche meno passionali. Il potere perverso mira al conformismo, l’uniformità, l’assenza di conflitti, la soppressione di ogni iniziativa o differenza che non siano controllate.

 

Hannah Arendt diceva che ciò che spaventa di più il potere totalitario è l’iniziativa personale, la creatività individuale, quello che è imprevisto, non controllato dal programma paranoico così come è pensato nella sua logica dal perverso e messo in atto scrupolosamente dal nevrotico ossessivo. L’individuo, dunque, dovrà impegnarsi innanzitutto a lavorare sulla protezione del suo spazio intimo, alla creazione del suo spazio di sicurezza interiore, alla protezione del suo immaginario e delle sue aspirazioni, ad elevarsi interiormente al di là di tutti i processi distruttivi ancorandosi ad una trascendenza temporale (legame con gli Antichi, conservazione della memoria, come gli Antichi vedono il nostro operato , ecc.) e spaziale (spirituale, legata all’idea di Dio, alla natura, all’infinito, che rende mortale tutto ciò che esiste quaggiù, compreso il sistema paranoico che morirà autodistruggendosi; e anche legame coi propri ideali). A partire da questo, l’individuo potrà creare, aggregarsi, prendere iniziative e liberarsi dal condizionamento paranoico, cioè, liberarsi dal terrore, sviluppare il suo spirito critico contro la propaganda e tornare ad essere attore della propria vita, creatore della propria realtà. In questo senso, l’unica opposizione interessante e duratura è quella della resistenza attraverso l’autonomia, la creazione di spazi nei quali l’intimo è rispettato, dove l’iniziativa personale è valorizzata, e che sfuggiranno al potere paranoico che non potrà né anticiparli, né controllarli (almeno finché gli esseri umani non accetteranno di farsi “pungere”, ancora meno, “per scherzo”). Di fronte alla distruttività, entrare noi stessi in modalità distruttiva non serve a nulla: è meglio farsi attori di un progetto vitale, di una creazione vivente. E sicuramente, dal momento che è possibile, non bisogna esitare ad uscire dal sistema paranoico, se si può (almeno finché quest’ultimo non si è esteso ad una globalizzazione mondiale, trasformandosi in un governo mondiale che sarà necessariamente, proprio per la sua essenza, paranoico. Ogni essere umano deve essere consapevole della propria responsabilità di resistente), perché nessuno potrà essere risparmiato dalla distruzione nella quale sta precipitando.”

 

Comunicati presenti sul sito del ministero della salute (Francia)

Avis du conseil scientifique du 27 juillet 2020 / Se préparer maintenant pour anticiper un virus à l'automne (doc 1

 

Avis vaccins du 9 juillet 2020 / Stratégie de vaccination pour 35 millions de personnes prioritaires

Lista di tutti i dossier del consiglio scientifico francese

 

Un collettivo internazionale di professionisti della salute denuncia

“misure folli e sproporzionate”

J’invite les professionnels de santé à signer la lettre jointe à ce collectif)



bottom of page