29 dicembre 2015.
Oggi esiste una modalità, una scissione, un’ideologia, quella dei “complottisti” e degli “anticomplottisti”.
I complottisti sarebbero “quelli che vedono complotti dappertutto”, e gli anticomplottisti, quelli che denunciano i complottisti.
Ecco un altro modo per impedire il dibattito e, soprattutto, per impedire alle persone di pensare l’ovvio.
L’esercizio malato del potere ha da sempre funzionato attraverso il complotto.
Quando Nerone organizzò l’incendio di Roma accusando i cristiani di esserne gli autori.
Quando i nazisti incendiarono il Reichstag accusando i comunisti di esserne gli autori.
Quando i generali dell’Esercito Francese complottarono un colpo di Stato contro De Gaulle.
Quando Mitterrand programmò l’attentato dell’Osservatorio contro lui stesso per risollevare il consenso nei suoi confronti.
Questi sono alcuni esempi molto noti, ma ce ne sono molti altri nella storia della politica mondiale!
L’essenza del potere patogeno è paranoica.
Nei miei lavori lo analizzo da anni, per ricordare che il potere ingiusto e arbitrario è molesto, essenzialmente paranoico, mentre il potere giusto si fonda sull’autorità e l’accesso alla terzietà (ai terzi).
Quanto alla perversione, essa si mette volentieri al servizio della paranoia, della quale esaudisce i desiderata, con godimento, tecnica e savoir-faire.
In altri termini, il potere deviante, che funziona in modalità paranoica, dice il contrario di ciò che fa, enuncia degli ideali che annulla giorno dopo giorno, crea dei capri espiatori (interni e/o esterni), manipola attraverso il terrore e l’empatia, traumatizza e molesta la propria gente, a volte all’insaputa di quest’ultima, scinde il pensiero in “buoni” e “cattivi”, esercita una propaganda ideologica quotidiana, si assicura il controllo dell’informazione di massa e rafforza il suo desiderio di guerra.
Tutto ciò è più o meno evidente e sottile, ma questo tipo di potere non governa che col complotto.
Il paranoico non è quello che denuncia tutto questo, ma quello che esercita questo tipo di potere.
Il potere patogeno si mantiene attraverso le sue ingiunzioni paradossali.
Dice qualcosa e fa l’opposto.
Dice qualcosa e, il giorno dopo, dice l’opposto.
Dice soprattutto che in nome della persecuzione che subirà (e che spesso viene inscenata proprio da lui), deve perseguitare.
Non c’è, inoltre, un’immensa ingiunzione paradossale, quando il potere vi dice che vi toglierà le libertà, per la vostra libertà?
Infine, il potere paranoico perseguita quelli che si oppongono alle guerre, in nome della “protezione degli interessi della nazione”, nazione della quale avrà lui stesso, in modo diretto o indiretto, organizzato la persecuzione.
“La privazione dell’intimo”
(dal titolo di un prezioso libro di Michael Foessel)
Per il bene e la sicurezza di tutti, il sistema paranoico si arroga il diritto di privare dell’intimo il gruppo o il popolo che dirige.
Tutto è spiato, controllato, sorvegliato in nome degli ideali perseguiti.
Quando i professionisti della salute non sono più in grado di proteggere i dati dei loro pazienti, perché non fanno parte delle professioni “protette” dalle perquisizioni arbitrarie del potere, la privazione dell’intimo diventa evidente. E’ per la vostra sicurezza? Oppure questo vi espone?
Quanto a quelli che dicono, di fronte al sistema paranoico, che non gli importa di essere spiati perché non hanno nulla da nascondere…questi non conoscono per niente le intenzioni del potere paranoico, che consistono nel deviare l’intimo per sovvertirlo ed indirizzarlo contro ogni forma di opposizione.
Tutti devono nascondere la propria intimità. L’intimo non è unicamente sessuale, è anche emozionale, psichico, ecc.
Nell’intimo io devo sentire, riflettere, scrivere, dibattere liberamente, senza un occhio che mi spia - che ormai si trova nella Capitale - che sorveglia, come un Super-io arcaico pronto a condannare ogni pensiero personale e vivo, ogni differenza o ogni creatività.
Poco importa che questa sorveglianza sia reale, perché ormai è ancorata nel fantasma.
Lo stesso vale per la censura.
La censura è più efficace perché è ancorata al fantasma.
Dunque è proibito esistere nella propria soggettività ed ogni individuo diventa esso stesso il proprio carceriere.
L’intimo è sacro, e quello che è sacro deve essere protetto.
Se accettiamo che qualcuno si introduca nella nostra intimità, che la nostra intimità sia violata, diamo il consenso ad una profanazione.
E questo è molto grave.
Un potere veramente benevolo non vi farà mai del male.
Un potere benevolo non si permetterà mai di perquisire la vostra casa, di spiarvi.
Un potere che spia il suo popolo nasconde un potere totalitario, qualsiasi sia la sua definizione,
Perché bisogna essere privi di barriere psichiche o morali per osare varcare lo spazio intimo dell’altro.
Qualche principio fondamentale
Nel corso della Storia, le marionette che vi vengono indicate come i vostri “governanti” (peggio, “ministri” i quali, etimologicamente, sarebbero i “servitori” del popolo!) sono spesso state manipolate da invisibili potenti, fini strateghi, che dagli ultimi secoli hanno avuto modo di apprendere e mettere a punto raffinate discipline: la strategia, l’arte della guerra, la manipolazione delle masse (emozione, energia, simboli, ipnosi), l’esoterismo, l’occultismo. Per esempio, Mazzarino (e, tramite lui, i Gesuiti) ha governato all’ombra di Luigi XIII e poi Luigi XIV.
Tutto va bene per conquistare e conservare il potere.
Questi potenti vi conoscono spesso meglio di quanto voi conosciate voi stessi.
Sanno come far reagire le masse.
Di generazione in generazione, il potere si trasmette in seno all’oligarchia che vuole conservarlo.
Qualche principio, comunque, è noto:
Divide et impera
Il nemico del popolo è colui che opera questa manipolazione, e non colui che viene ufficialmente designato come nemico.
Unire contro un capro espiatorio
L’ideale è il capro espiatorio interno, quello che permette di stabilire un controllo totale sulla popolazione.
Creare artificialmente un salvatore ed un persecutore.
Colui che arriva per salvarvi è in realtà all’origine del problema, e salvarvi gli permette di accrescere il suo potere.
La manipolazione attraverso la paura e la pietà
Le emozioni più potenti che l’essere umano può esprimere sono quelle che i Greci antichi definivano “la pietà” (il sentire, l’empatia) e “la paura” (il terrore).
Se non c’è un teatro per inscenarle, allora verranno espulse nel teatro della “vita vera”, e le masse verranno manipolate in questo modo.
Perché il teatro è una recita, e la recita permette di creare delle frontiere tra il dentro e il fuori e precisamente di non recitare nel reale la scena fantasma.
È per questo che il teatro, per gli Ateniesi, era un dovere dei cittadini: assistere ad una tragedia di Eschilo o di Euripide rivestiva la funzione cittadina di espellere l’eccesso di emozione, di empatia e di terrore identificandosi con l’eroe che, secondo Racine, doveva essere per metà colpevole e per metà innocente, per permettere la corretta identificazione (prefazione del Fedro).
Gli Antichi avevano definito molto bene questa teoria con la “catarsi” concettualizzata da Aristotele.
Non ci meraviglia il fatto che le Lettere Classiche siano ormai relegate ad un povero insegnamento della “Repubblica” (le lettere maiuscole di lettere classiche sono state soppresse, così come è stato soppresso l’insegnamento del latino e del greco): nel sapere degli Antichi e nella filosofia antica ci sono tesori di comprensione e di intendimento che ormai non si vogliono più insegnare, trasmettere e conoscere.
In ogni tempo, quelli che hanno voluto esercitare il potere sui popoli non sono mai stati dei docili agnelli, né il lupo vi avvertirà mai di essere un lupo!
L’acculturazione delle masse fa parte del progetto di alienazione, di questo gli individui devono essere coscienti.
Tutto ciò che contribuisce allo sviluppo della soggettività, dell’immaginario, della simbolizzazione, l’arte, la cultura, il pensiero, sarà aborrito dai poteri totalitari.
Esisteranno, a volte, governanti integri, che servono l’ideale invece delle proprie ambizioni personali, ma saranno estremamente rari, anche perché quelli che vogliono esercitare un potere patogeno sui popoli non gli permetteranno di restare al potere a lungo (omicidi fatti passare per suicidi, gogna mediatica, ecc..)
Sono rari anche perché, come diceva Platone, quelli che sarebbero i più competenti ed i più saggi per esercitare il potere, non lo desiderano.
Vigilanza
Quindi, siate più che mai vigili di fronte alla manipolazione.
Questa si ottiene soprattutto attraverso i paradossi:
In nome della libertà di espressione, zittire i cittadini e procedere con le perquisizioni arbitrarie o con gli arresti domiciliari che impediscono il diritto di manifestare.
In nome della libertà e dei diritti, sopprimere la libertà e i diritti.
In nome della lotta contro il terrorismo, seminare il terrore.
In nome della lotta contro l’odio, coltivare ed orientare il progetto politico verso l’odio.
Continuo a ricordare Stalin e la sua “costituzione più democratica del mondo”, nel 1936, mentre liquidava i suoi generali…
La proibizione del pensiero
Il potere paranoico censura, proibisce e stigmatizza ogni pensiero differente.
Ogni pensiero che esce dai sentieri battuti del dogma comune verrà rigettato ed esporrà colui che lo emette alla derisione, all’ostracismo ed all’espulsione.
Il vero nemico non è il bambino che è stato portato via dalla sua famiglia e traumatizzato a più riprese per dissociarsi in più personalità compartimentate e manipolabili, ipnotizzato, indottrinato e drogato e che, come uno zombie, commetterà un attentato del quale sarà egli stesso vittima.
Il vero nemico è un sistema mortifero nel quale agiscono questi psicopatici del potere che avranno creato questo robot.
Non sbagliamo nemico creando un capro espiatorio. Dobbiamo restare centrati, soprattutto se arriveranno altri elementi destabilizzanti.
Dobbiamo lavorare il più possibile sul nostro senso di sicurezza interiore, senza lasciarci consigliare né guidare da e verso la paura.
Torniamo ad analizzare semplicemente quello che costruiamo.
Stiamo costruendo energie positive, di creazione, di vita, oppure delle energie di morte?
È bene ricordare che esistono due verità universali:
La paura genera sempre violenza (e viceversa).
L’odio genera sempre odio.
La realtà è sistemica, tutto funziona in maniera speculare e attraverso dei processi.
Perciò, in tutto ciò che ci succede è bene domandarsi “come ho potuto parteciparvi?”
Durante il secondo anno del corso preparatorio alla Scuola Normale, avevo preparato una dissertazione sul soggetto filosofico “Perché le religioni dividono gli uomini?”, e ne avevo tratto una conclusione che oggi non cambierei: non sono le religioni che dividono gli uomini, è la strumentalizzazione politica e nascosta che si infiltra.
Conosco molti musulmani che non chiedono altro che praticare la loro religione in pace, nella quiete spirituale del rapporto dell’uomo con l’infinito che lo sovrasta.
Il resto è integralismo, inquisitorio, fanatico e non ha nulla a che vedere con i Profeti di pace, come l’Inquisizione non aveva nulla a che vedere con Gesù Cristo.
Che i testi religiosi siano manipolati a posteriori, per servire interessi di manipolazione politica non è una cosa nuova!
Ecco dunque uno scenario invertito, rispetto a quello che era stato preparato per le crociate col pretesto del cristianesimo. Non dobbiamo lasciarci ingannare.
Come se le religioni si potessero esportare con le guerre, soprattutto chiedendo la libera adesione dei credenti, che è un perfetto nonsenso. Come se la fede si potesse imporre con la forza!
Al contrario, il potere patogeno, quello si, si esporta con la guerra ed esulta dei suoi rapporti di forza e della sua dominazione.
E la sottomissione al dogma unico implica il marchio della paranoia.
La vita dell’uomo sulla Terra è breve, e noi siamo qui per imparare ad amare, a vivere, a gustare la gioia e la bellezza, ad incontrare l’armonia.
Non nutrite la guerra.
Non chiamatela,
non desideratela,
rifiutatevi di pagare per la guerra.
Questa guerra verso la quale altri vogliono portarci per il loro interesse e per il loro sadico godimento.
Dover scrivere tutto questo, oggi, mi rende triste.
Vi auguro di trascorrere buone feste di fine anno, nel calore, la condivisione e la comunione fraterna.